Trasformare la tua abitazione nella casa che hai sempre desiderato è possibile. Grazie al Decreto Rilancio si ottiene detrazione Irpef.

I Bonus fiscali sulla Casa, sono delle agevolazioni fiscali che permettono di ottenere importanti vantaggi economici effettuando lavori edili su un immobile. 

Tali agevolazioni fiscali sono in pratica una detrazione Irpef sulle spese sostenute direttamente dal contribuente. La detrazione viene calcolata in percentuale sull’importo speso e varia in base al tipo di bonus utilizzato o dal tipo di lavoro svolto.

I contribuenti che sostengono spese legate ai cosiddetti “bonus casa” (dalle ristrutturazioni edilizie al risparmio energetico, fino ad arrivare al più recente Superbonus 110%) possono chiedere lo sconto in fattura all’impresa o la cessione del credito a banche e intermediari finanziari, alternativamente alla fruizione diretta della detrazione nel 730 o nel Modello REDDITI. Tale possibilità è stata introdotta grazie al Decreto Rilancio 34/2020, e varrà anche per i lavori svolti in tutto il 2021, sulle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia e impiantistica.

Strumenti finanziari adeguati possono far cogliere questa grande occasione a chiunque, anche in caso di momentanea mancanza della necessaria liquidità iniziale.

Per quanto riguarda gli Ecobonus del 50% del 65%, fino all’acclamato Superbonus del 110%, essi sono applicabili secondo rigide casistiche e dipendono tutte dalla natura dei lavori.

A prescindere delle percentuali, la grande differenza rispetto al passato è che oggi si sono aggiunte sia la possibilità della cessione del credito d'imposta, sia quella dello sconto in fattura.

Ecco le principali differenze:

• lo “sconto in fattura” permette di vedersi abbattuto il costo dei lavori direttamente dalla ditta in fattura; lo sconto è corrispondente alla percentuale della detrazione applicabile in dichiarazione. Resta fermo che l’unica detrazione per cui, per ovvie ragioni, lo sconto in fattura non potrebbe mai equiparare la percentuale di detrazione fiscale è proprio il “Superbonus 110%”, per il quale lo sconto in fattura può al massimo pareggiare il totale dei costi (quindi in sostanza optando per lo sconto in fattura su lavori detraibili col Superbonus si può avere al massimo l’abbattimento totale della fattura, ma si perderebbe quel 10% in più recuperabile invece tramite dichiarazione)

• la “cessione del credito” presuppone la cessione vera e propria della detrazione fiscale detraibile da parte del contribuente verso un ente terzo (fornitori di beni, esercenti di attività autonome, banche, società finanziare per esempio) in cambio del rimborso fino a un importo massimo corrispondente alla somma altrimenti detratta in dichiarazione. Quindi in primis sussiste il pagamento effettivo dei lavori regolarmente fatturati e saldati con bonifico e corretta dicitura; quindi la stipula di un accordo finanziario tra il contribuente per cedere la detrazione all’ente cessionario. L’ente cessionario, in cambio del beneficio fiscale ricevuto, avvia un piano di rimborso per “restituire” al contribuente fino alla quota corrispondete alla detrazione fiscale.

Sia in caso di cessione che in caso di sconto, non basta solo la volontà del contribuente; bisogna trovare la disponibilità della ditta (per lo sconto) o di un ente terzo (per la cessione).

Entrambe le opzioni vanno esercitate tramite i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. In ogni caso, il contribuente può semplificare la procedura scegliendo di farsi seguire da un commercialista o da un CAF.

I soci Club Medici, possono contare su un servizio gratuito e continuo di consulenza finanziaria e possono, inoltre, accedere in via prioritaria a finanziamenti esclusivi grazie alla Convenzione stipulata con AGOS da oltre 10 anni. Potrai contattare i consulenti del Club o recarti presso una delle 120 Filiali Agos presenti sul territorio Nazionale e presentare il codice Convenzione “clubmedici21”.