Il triennio formativo 2017-2019 diventa quadriennio. La Commissione nazionale Ecm ha deciso di concedere un altro anno di tempo per mettersi in regola: ma è davvero conveniente?  Il rischio di un sovraccarico è dietro l’angolo.

Sono molte le novità decise nel corso dell'ultimo incontro della Commissione nazionale Ecm, che ha esaminato i temi rimasti aperti dall'anno scorso e le problematiche nate con la pandemia di COVID-19. Tra le principali decisioni annunciate c'è anche quella di slittare al 31 dicembre 2021 tutte le scadenze fissate per fine 2020. In particolare, si tratta della proroga del termine per l'acquisizione dei crediti formativi relativi al triennio 2017-2019 e la proroga della possibilità di spostare al triennio formativo 2014-2016 i crediti acquisiti entro il 31 dicembre 2019.

Dunque c'è un altro anno di tempo per mettersi in regola: ma è davvero conveniente rimandare?  Il rischio di un sovraccarico è dietro l’angolo, se si considera che il 1 gennaio scorso è comunque iniziato il triennio 2020-2022, durante il quale andranno acquisiti 150 crediti distinti da quelli utilizzati per completare l’obbligo del triennio scorso. Si chiede quindi ai professionisti di sanare la propria posizione relativa al triennio precedente ma anche di pensare per tempo anche al nuovo periodo formativo.

La Commissione Ecm infatti si è ad oggi mostrata comprensiva nei confronti dei professionisti che non completano i crediti, ma non sarà possibile continuare a pensare a proroghe o a dilazioni. Gli ordini professionali competenti hanno già annunciato l’applicazione delle sanzioni che sono previste al termine di questo ultimo anno di proroga.

A cura della Redazione