Si chiude oggi un annus horribilis per gli studenti e i docenti di tutta Italia. Dopo mesi di lezioni a distanza ed interrogazioni online, si pensa finalmente a settembre. Ma come si tornerà sui banchi? È la domanda che si pongono tante famiglie: il Comitato tecnico scientifico traccia dunque le linee guida per una riapertura sicura degli istituti di ogni ordine e grado dopo la pandemia.

Un documento che mette nero su bianco le regole da seguire: lo ha preparato il Comitato tecnico scientifico pensando al prossimo anno scolastico, dopo una stagione che ha messo a dura prova anche il mondo della scuola. Il covid ha rivoluzionato, infatti, anche la vita di milioni di studenti così come l’attività di tutti quei docenti che hanno dovuto coniugare l’esigenza di portare a termine i programmi scolastici con le video lezioni e le interrogazioni on line. L’uscita dall’emergenza può rappresentare adesso una straordinaria occasione per ripensare l’intero sistema dell’istruzione, promuovendo l’innovazione didattica ed apportando tante migliorie agli istituti presenti sul nostro territorio.

Le nuove linee guida, già visionate dal ministro della salute, Roberto Speranza, e dalla ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, chiariscono innanzitutto che le scuole potranno decidere singolarmente, se lo riterranno opportuno ed in caso di necessità, di mantenere anche la formula dell’istruzione a distanza già sperimentata negli ultimi mesi. Per il resto i punti cardine del documento sono due: distanziamento fisico tra gli studenti ed ingenti misure di igiene e prevenzione.

Nelle aule sarà dunque obbligatoria la distanza di almeno un metro, con conseguente riorganizzazione della disposizione interna non solo dei banchi ma anche dei laboratori, in aula magna, a mensa, nei teatri scolastici. Si amplia fino a due metri la distanza da mantenere nelle palestre o negli spazi ricreativi. Andranno limitati gli assembramenti nelle aree comuni, come quelle destinate alla ricreazione o alle attività motorie. La presenza dei genitori nei locali delle scuole dovrà inoltre essere ridotta al minimo. E ancora: ci saranno maggiori accorgimenti per l’ingresso e l’uscita, tramite accessi scaglionati e in differenti orari. Non sarà rilevata la temperatura all’arrivo in classe ma, in caso di sintomatologie respiratorie anche lievi, o in presenza di febbre superiore ai 37,5° sarà obbligatorio restare a casa.

Inoltre ogni realtà scolastica dovrà procedere ad una mappatura dei propri spazi, in rapporto al numero di alunni e personale presente, anche avvalendosi di spazi più ampi, grazie alla collaborazione degli enti locali. Prima della riapertura a settembre gli istituti saranno poi sanificati e la pulizia dei locali dovrà necessariamente essere giornaliera. A scuola bisognerà indossare la mascherina dopo i 6 anni di età, eccetto che durante l’ora di educazione fisica e durante i pasti o le interrogazioni. La mascherina non sarà invece obbligatoria per i più piccoli, ovvero i bambini delle scuole materne. Infine docenti e personale scolastico dovranno essere formati, mediante specifiche esercitazioni, per prendere dimestichezza con le nuove misure previste e per prepararsi a riaccogliere (finalmente) i loro studenti in totale sicurezza.