Di fronte al coronavirus, che sta mettendo a dura prova soprattutto il settore medico-sanitario, i professionisti attendono risposte dal sistema paese per fronteggiare non solo lo stress da lavoro, ma la loro emergenza quotidiana, che va dagli ambulatori chiusi, alle scadenze che non possono essere rinviate. Ed è proprio su questo fronte che Club Medici offre soluzioni per mettere i suoi soci al riparo da ogni rischio. Come? I nostri soci – ci spiega Fabio Filippi, consulente assicurativo di Club Medici - che hanno stipulato delle coperture sanitarie, sottoscritto delle mutue, possono usufruire di alcune importanti agevolazioni qualora venissero messi in quarantena, come la diaria giornaliera, piccoli incentivi economici, ma anche la sospensione del pagamento del fondo sanitario, ovviamente rimanendo sempre in copertura.  Non solo, qualora dovesse mai presentarsi una situazione estrema, si andrebbe a provvedere anche in casi limite, legati alla salute. 

Va poi sottolineata l’importanza del rapporto umano, di fiducia reciproca e di sostegno che si viene ad instaurare tra i professionisti ed gli assicuratori Club Medici, in settimane tanto difficoltose: “I medici in questo periodo sono molto più presenti a casa – sottolinea Luca Di Masi, altro consulente assicurativo di Club Medici - perché molti studi sono fermi e, specie nelle regioni del nord, molti medici sono costretti alla quarantena dunque al Club siamo passati dalle comunicazioni via e-mail alle telefonate, per far sentire costantemente la nostra presenza e il nostro supporto. Disponibilità al dialogo, confronto professionale ed umano: tutti aspetti decisivi più che mai in questo momento. Occuparsi di rc professionali o coperture sanitarie – prosegue Di Masi - permette anche un fitto scambio di opinioni. Essere vicini ai soci significa recepire le loro esigenze e offrire loro nuove agevolazioni, opportunità, soluzioni. Se dovessimo tradurre in uno slogan il nostro modo di lavorare oggi direi Anche a distanza, mai così vicini”.

E come vivono i medici, impegnati in prima linea nel contrasto del Covid-19, questa emergenza? Ezio Bergamini, specialista in ginecologia ed ostetricia, Vice Presidente Nazionale Aogoi e Segretario per la Regione Emilia Romagna, interrogato sullo stato attuale della sanità, ci racconta: “A Modena non è stato semplice prendere coscienza del problema ma tutti si stanno comportando in modo adeguato. È prioritario, secondo me, dare una risposta il più celermente possibile perché con questo virus bisognerà fare i conti ancora a lungo. Ad oggi – aggiunge – le strutture sanitarie stanno cercando di gestire sia la crisi sia il crescente numero di pazienti che richiedono un ricovero in terapia intensiva: tra i medici è fondamentale un forte spirito di collaborazione”. E da un punto di vista assicurativo? “Speriamo i contenziosi non aumentino – è l’auspicio di Bergamini - I medici oggi sono tutti degli eroi, ma persone ed istituzioni lo ricordino anche più avanti! La sanità italiana è una delle migliori del mondo e l’intero settore sta sostenendo enormi sacrifici per far fronte ad anni di tagli da parte della classe politica. Bisognerà riprendere in mano la sanità, ricominciando con assunzioni ed investimenti, i professionisti ci sono, ma vanno supportati sia in termini di finanziamenti alla ricerca che incentivati economicamente: i professionisti validi devono essere riconosciuti oppure vanno all’estero. Io sono in contatto con i consulenti assicurativi del Club – conclude il dottore - ed ho un’assicurazione sulla responsabilità professionale, sto indirizzando colleghi a fare altrettanto. Cerchiamo di fare squadra, tutti insieme!”.

Ambulatori chiusi, dunque, attività in clinica completamente bloccate: è questo l’attuale e difficile quadro. Allora un’assicurazione può davvero fare la differenza? “Penso proprio di sì – ci dice Mario Fusco, Neurochirurgo, libero professionista, che vive e lavora a Bergamo, in primissima linea nella battaglia al coronavirus - Ho aderito recentemente a Club Medici, ricco di servizi che ancora non conosco e che appena potrò andrò ad approfondire, intanto ho stipulato un’assicurazione sulla responsabilità civile e professionale, perché la situazione è realmente critica. A dire la verità l’Enpam si sta occupando di questa problematica, verranno avanzate delle richieste, vedremo per il resto, tornando a questa pesantissima emergenza, ci sono tante cose che mi preoccupano: a partire dalla poca conoscenza che abbiamo di questo nuovo virus, alle criticità derivanti dalla prospettiva di reparti di terapia che rischiano la saturazione se il contagio non viene rallentato. Nel lungo periodo sarà il rispetto delle regole a fare la differenza e per questo io mi appello al senso civico degli italiani.”.